Generalmente si collega lidea di
esoterismo a quella di Tradizione. Doppia tradizione! Lesoterismo, secondo la
tradizione, sarebbe la «Tradizione eterna», la «Tradizione primordiale», la
«Tradizione unica». Non a caso Qabbala significa proprio tradizione. Per Guénon, il
più grande studioso di esoterismo, è la tradizione perenne, universale. Numerosi testi
esoterici parlano di una catena di trasmissione ininterrotta. Così, la maggioranza dei
dizionari ha accolto tale concezione definendo lesoterismo come una conoscenza
tradizionale, altrimenti detta astorica, dorigine trascendente, immutabile,
trasmessa da alcuni saggi, che attinge ad un sostrato comune a tutte le religioni e a
tutte le filosofie.
Forse bisogna lasciarsi impressionare da una simile premessa? Al di là della
legittimazione che attribuisce la tradizione, parrebbe più importante il problema del
valore e della funzione dellesoterismo. Lantichità o leternità di una
dottrina non possono certamente spiegare linteresse che esso suscita o la sua
«verità». Più precisamente, considerando lesoterismo nei fatti, e non di
diritto, si constata la sua vitalità, la sua modernità, la sua diffusione, le sue
metamorfosi, anche in tutti i suoi domini, cioè teosofia, astrologia, gnosticismo,
eccetera. Lesoterismo non modifica solamente le sue forme sociali, ma anche le sue
idee, le sue pratiche. Si dovrebbe scorgere in tale evoluzione degli esoterismi una
degenerazione, semplici adattamenti o reali innovazioni?
1. Lesoterismo: invenzione o tradizione?
I sostenitori della tradizione fanno volentieri riferimento ad un testo della Bibbia
apocrifa che presenta le invenzioni come opera empia e malvagia. Le invenzioni non sono
opera delluomo, ma degli angeli, degli angeli caduti; esse sono indirizzate agli
uomini che si lasciano corrompere. Tra queste invenzioni figurano la magia,
lalchimia (le «tinture»), lastrologia, come anche la stregoneria, che
rappresenta il contrario dellesoterismo.. Da una parte, la civiltà non deriva che
dagli uomini; dallaltra, rende perversi gli uomini. Il primo tema si ritrova nel
mito di Prometeo, che dona il fuoco agli uomini; ma Prometeo è giudicato positivamente;
il secondo tema si ritrova in JeanJacques Rousseau che, tuttavia, non ha
lintenzione di presentare le scienze occulte come opere civilizzatrici. «Avvenne
che quando gli uomini si furono moltiplicati, nacquero loro figlie fresche e graziose. Gli
angeli, figli del cielo, le ammirarono e le desiderarono. [...] Quelli e tutti i loro
compagni pregarono per loro alcune donne, una ciascuno, e si compiacquero di avvicinarle e
di contaminarsi al loro contatto. Insegnarono loro le droghe, gli incantesimi, la botanica
mostrando le erbe. Azaël insegnò agli uomini come fabbricare le spade, le armi, gli
scudi, le corazze, tutte cose apprese dagli angeli. Egli mostrò loro i metalli e la
maniera di lavorarli, come anche i braccialetti, gli ornamenti, lantimonio, il
belletto, tutte le pietre preziose e le tinture. Ciò fu cosa davvero empia. Gli uomini si
diedero al vizio, smarrirono la retta via e si persero irrimediabilmente. Shemêhaza
insegnò loro gli incantesimi e la botanica, Hermoni gli esorcismi, la magia e la
stregoneria, Baraqiel lastrologia». (Le Livre dHénoch, VIII, in La
Bible. Ecrits intertestamentaires, Paris, Gallimard, 1987, pp. 476479.
Si dice qualcosa di preciso quando si afferma, con il conforto della maggior parte degli
esoteristi, che lesoterismo trasmette la «Tradizione primordiale»? Ho qualche
dubbio.
Con il termine tradizione si possono intendere cose assolutamente diverse. È una
rivelazione, più o meno divina, bene o male datata, che è stata trasmessa dai profeti,
dai patriarchi, dagli iniziati? È una conoscenza connaturata alluomo, e dunque
atemporale, accessibile a tutti gli uomini di buona volontà? È unispirazione
accessibile in ogni circostanza? Altra questione: tale Tradizione consiste in dogmi e
riti, precisi, codificati, o semplicemente in orientamenti, in simboli, più che altro
indicativi? Per la maggior parte del tempo, gli autori passano da unidea
allaltra. Guénon, per esempio, afferma che la Tradizione deriva tanto dal regno
Iperboreo che «dalla lingua universale dei simboli iniziatici». Egli ammette «la
Tradizione primordiale, originalmente polare nel senso letterale della
parola» (Formes traditionelles et Cycles cosmiques, Gallimard, p. 46). Ai
suoi occhi, «la Tradizione primordiale è iperborea» (Formes... op. cit., p. 75).
Egli poi ritiene che unaltra tradizione è atlantica: «la tradizione atlantica non
è tuttavia la tradizione primordiale per il presente Manvantara» (Symboles
fondamentaux de la science sacrée, Gallimard, p. 103); gli Egizi e gli Indù hanno
come polo lOrsa maggiore, dunque «la tradizione iperborea», mentre altri popoli
hanno per polo le Pleiadi, dunque «la tradizione atlantica», essendo le Pleiadi figlie
di Atlante (Le Roi du monde, Gallimard, p. 84). In una maniera alquanto strana, nel
momento in cui ci si attenderebbe un discorso metafisico, Guénon offre un passaggio
apparentemente storico: egli ritiene che «la durata della civiltà atlantica deve essere
eguale ad un grande anno inteso come la metà del periodo di precessione degli
equinozi; quanto al cataclisma che mise fine a tale civiltà, alcuni dati sembrano
indicare che ebbe luogo 7.200 anni prima dellanno 720 del Kaliyuga» (Formes...
op. cit., p. 48). Guénon prosegue: «sembra inoltre che il diluvio biblico corrisponda
esattamente al cataclisma che ha causato la scomparsa di Atlantide» (Formes...
op.cit., p. 49). In questa prospettiva, in cui Guénon combina insieme temi greci, calcoli
indù e miti ebraici, «il mondo moderno costituisce unanomalia e al tempo stesso
una sorta di mostruosità», «le scienze profane di cui il mondo profano è così fiero
non sono altro che residui degenerati di antiche scienze tradizionali» (Le
Règne de la quantité et les Signes des temps, coll. «Idées», pp. 8, 13).
Linnovazione diviene degradazione. «Le dottrine metafisiche non devono cambiare
nella loro sostanza né perfezionarsi; esse possono solamente svilupparsi sotto certi
punti di vista, ricevendo espressioni che siano particolarmente appropriate a ciascuno di
tali punti di vista, ma che si mantegano sempre in uno spirito rigorosamente
tradizionale» (Introduction générale a létude des doctrines hindoues,
Vega, 1921, p. 48).
Pertanto lidea di una tradizione pura, di una trasmissione fedele sembra ingenua,
soprattutto nel campo dellesoterismo. Come un ricordo non è una fotografia, perché
è vivente, si trasforma, così la tradizione non è pietrificata, ma muta costantemente.
Vediamo la testimonianza a tale proposito di un etnologo.
«Gli etnologi, che descrivono le tradizioni di una società in un preciso momento
storico, pensavano che esse non si erano evolute. Ora che il magnetofono permette di
registrare le recite delle civiltà orali per un lungo periodo, ci si accorge che tale
ipotesi è destituita di fondamento. Io stesso ho registrato in Ghana per trentanni
il mito di Bagré, che narra la creazione del mondo (è un mito molto lungo; ci sono
volute sei ore per registrarlo e tre anni per trascriverlo). Questo mito illustra come gli
spiriti del bosco hanno incontrato luomo, come lhanno istruito e come gli
abbiano insegnato a coltivare la terra... Ciò che sorprende nelle registrazioni che ho
realizzato in differenti periodi sono i cambiamenti che compaiono di volta in volta. Si
tratta non soltanto di variazioni su temi esistenti, ma dellintroduzione di nuovi
temi filosofici o tecnici (come il mio magnetofono, divenuto anchesso un elemento
del mito!), e talvolta dellabbandono di certi elementi. Tutti questi cambiamenti
sono opera dintellettuali che elaborano oralmente la loro tradizione» (Jack Goody, La
Science sauvage, Paris, Seuil, 1993, pp. 165166).
Si obietterà che la tradizione scritta, essa sola, resiste al cambiamento. Una simile
posizione appare molto ingenua. Gli esoteristi interpretano i testi, spostano
linteresse, ne cambiano la paternità, aggiungono scritti apocrifi, traducono,
rimaneggiano, sempre esotericamente: basti pensare al Corpus Hermeticum. Nel corso
dei secoli il suo senso si è evoluto, non lo si è attribuito agli stessi autori, gli
alchimisti lo hanno utilizzato in un modo molto diverso da quello dei filosofi. E che dire
del Pentateuco del Veda! La tradizione non è un blocco di marmo scolpito una volta per
tutte da Dio, dalla natura o dalluomo, ma una massa di argilla in cui si scoprono
diverse forme, secondo determinate conoscenze ed esperienze, e in cui si trovano abbozzi
fatti da altri uomini. La tradizione ha valore nella misura in cui essa viene
rivitalizzata; altrimenti essa si trasforma in superstizione. Il Buddismo così
sospetta Guénon poneva così il valore dellesperienza mistica al di sopra
del valore della tradizione esoterica. Il criterio passa dallortodossia alla
realizzazione.
«Il giovane brahmano Kapathika pone la seguente questione a Buddha: Venerabile
Gotama, ci sono gli antichi testi sacri dei brahamani trasmessi di generazione in
generazione attraverso una tradizione orale ininterrotta. Per ciò che li riguarda, i
brahmani sono giunti a una conclusione assoluta: Soltanto questa è la Verità e
tutte le altre cose sono false. Ora, cosa dice il Venerabile Gotama? Il Buddha domanda:
Tra i Brahamani esiste uno solo di essi che pretende che, personalmente, egli sappia
e veda che questa soltanto è la Verità e tutto quanto il resto? Il giovane
uomo rispose francamente: No. Cè un solo istruttore o un solo istruttore di
istruttori di brahamani, risalendo sino alla settima generazione, o almeno uno solo di
questi autori originali di tali testi che pretende di sapere e di vedere: Questa
soltanto è la verità e tutto il resto è falso? Il brahmano: No. Il Buddha: Allora
è come una fila di uomini accecati, ciascuno dei quali si attacca al precedente; il primo
non vede, quello di mezzo non vede e lultimo non vede. Così sembra che lo stato del
brahmano sia come quello di questi uomini accecati» (Tripitaka, B: Sûtrapitaka,
III: Majjhimanikâya, n. 95: Canki, in W. Râhula, Lenseignement du Bouddha,
Paris, Seuil, 1978, pp. 2829).
Non tutti gli esoteristi sono tradizionalisti. Molti di loro si dichiarano contrari alla
tradizione, allidea di una verità perfetta, offerta una volta per tutte da vecchi
saggi infallibili. Il BhagavadGitâ, IV, 16, recita così: «Cosè
lagire? Cosè il non agire? I saggi ispirati si sono smarriti su questo
punto». Chuang Tseu, nel linguaggio taoista, sostiene la stessa cosa: «Le parole di peso
contengono sette decimi di verità perché sono state pronunciate dagli antichi che sono i
nostri avi. Ma il fatto che sono considerati nostri antenati non consente loro di dire
cose prive di ordine e di autorità. Se dunque non sono veritieri, i nostri antenati non
apportano nulla al Tao degli uomini; non sono altro che personaggi privi di importanza»
(Chuang Tseu, XXVII).
Altri esoteristi si spingono oltre, affermando che è necessario cambiare. Il
Cristianesimo si definisce in virtù della rottura con il Giudaismo. Il Tantrismo vuole
abolire le caste. Gli esempi non mancano. Non si può definire lesoterismo partendo
dalla tradizione, come non si può definire la religione muovendo dalla fede o la
filosofia dalla razionalità o la scienza dallobiettività o larte dalla
bellezza. Ciò è assolutamente riduttivo.
Lidea di tradizione riguarda piuttosto la religione. Si legge nel Corano (XLVI, 9):
«Dice: Io non sono un innovatore come i profeti». Confucio, dal suo canto, afferma: «Io
trasmetto, non invento nulla» (Conversazioni, VII, 1). Nel Giudaismo, chi è
più tradizionale? La scuola dei Farisei, esoterica, e non la scuola degli Esseni,
esoterica anchessa, che cambia, in seno agli Ebrei, per mezzo delle sue dottrine e
delle sue pratiche, come ad esempio luso degli oroscopi e la credenza in due spiriti
antagonisti.
2. Quale invenzione si deve
allesoterismo?
È stato assolutamente trascurato il ruolo importante ed originale dellesoterismo
nella storia delle invenzioni e delle scoperte. Contrariamente a quanto si crede, gli
esoteristi non si sono opposti al «progresso». Al contrario! In Cina le invenzioni
rimandano a grandi nomi dellesoterismo. Fu Hi inventa insieme
laddomesticamento degli animali (civilizzazione) e i trigrammi dellYi king
(esoterismo). In Tibet i primi re sono presentati come sciamani, intermediari tra il cielo
e la terra, ma anche come gli inventori della scrittura. Sì, si dirà, ma non sono che
dei miti. Certamente. Passiamo ai fatti.
I razionalisti si compiacciono di presentare lesoterismo come una forza
oscurantista; ora i fatti danno loro torto. Lesoterismo è capace di scoperte non
soltanto nel mondo esoterico; ed è anche capace di invenzioni nel suo proprio mondo.
2.1 Le invenzioni essoteriche
Quali sono le più grandi invenzioni dellumanità? Senza dubbio,
lagricoltura e la scrittura. Chi ha esaltatato le culture basate sui cereali nella
mezzaluna fertile? Le religioni che veneravano le forze della natura, che avevano un culto
per la spiga, il germoglio, la semenza, culto tipico nelle religioni e nei misteri. Il
culto della fecondità femminile, della fertilità del toro precede di poco la nascita
dellagricoltura. Il fenomeno si verifica in Siria, in Anatolia, ma anche nelle
culture precolombiane in cui il culto del mais e la cultura del mais sono congiunti.
Quanto alla scrittura, essa deve in gran parte la sua esistenza alla divinazione. È
posteriore ad essa e da essa dipende. Il fenomeno si osserva tanto in Mesopotamia quanto
in Cina. In Mesopotamia la scrittura appare intorno al 3200 a. C. Glindovini sumeri
avevano scrutato i cieli e le interiora, e così avevano inventato lidea di
scrittura e reso necessaria una disciplina che affidi ai segni quanto ha memorizzato. In
Cina la lettura dei carapaci di tartaruga intorno al 1400 a.C. costituisce la prima forma
di scrittura cinese con 2500 simboli. La dodicesima forma di scrittura è lYi king.
Lesoterismo non è estraneo alle scoperte più tecniche. Il pitagorico Archita di
Taranto costruì il primo automa, un uccello di legno con unala funzionante per
mezzo dun getto di vapore (Aulo Gellio, Notti attiche, X, 12). «Kukai,
creatore del buddismo esoterico in Giappone [nell806], costruì uno sbarramento su
una volta sottomarina, probabilmente il più antico del mondo» (Yasuo Yuasa, Dictionnaire
des philosophes, II, Paris, PUF, p. 1459). Ci sono gli alchimisti che hanno scoperto
lacqua reale, lorpimento, il borace, gli alcali volatili, il bismuto,
lantimonio metallico, il risigallo, il sublimato corrosivo, la coppellazione
dellargento e delloro (cioè la loro purificazione mediante il piombo), il
fosforo. Paracelso ha creato intorno al 1512 la medicina del lavoro classificando la
silicosi e la tubercolosi come malattie professionali dei minatori. Egli ha inventato la
farmacia chimica, ha scoperto lorigine del gozzo, ha isolato per primo la sifilide,
eccetera. Gerolamo Cardano ha inventato il... cardano, precorso la statistica, ha iniziato
a formulare lequazione delle equazioni algebriche, eccetera. J. B. van Helmont,
seguace di Paracelso, è il padre della fisiologia vegetale nel 1609. Swedenborg
(16881772) è celebre sia come scienziato sia come esoterista. Wronski ha inventato
una macchina per fare calcoli (Istruzioni per lanello aritmetico, 1833), un
carro semovente (1839), una ruota pneumatica. Avvicinandoci ai nostri giorni, segnaliamo
«che in occasione dei classici Concorsi Lépine, il dr. Encausse [Papus]
ottenne numerose ricompense per le sue piccole invenzioni pratiche: il rimedio contro i
topi dalbergo, lallarme, le lampadine per taxi, il guardiacasa,
apparecchio fissatore per i soldatini di piombo, un mobile per liquori, borse mediche per
la diagnostica e gli interventi durgenza» (Ph. Encausse, Papus, Paris,
Belfond, 1979, p. 155).
2.2 Le invenzioni esoteriche
Gli esoteristi dimostrano la stessa creatività anche nel loro specifico dominio. Due
scienze occulte si rivelano particolarmente feconde: la mantica e lermeneutica. La
mantica procede dal significante al significato, mentre lermeneutica procede dal
segno alla significazione. La mantica si fonda su un corpo tradizionale, certamente, ma
tale corpo si amplia, si perfeziona, e colui che legge le stelle, i volti o le interiora
è fiero delle sue scoperte sul futuro o sul presente o sulle volontà divine. Egli non
saccontenta di decifrare come compita un bambino: scopre come un sapiente comprende
le cause o i sintomi o le leggi o le particelle. Allo stesso modo, nellermeneutica
la parte nuova rimane la più importante. Lesegeta non ripete mai, chiarisce un
senso, propone nuove interpretazioni, nuove applicazioni, crea altre scuole.
Le verità sono forse eterne, non la loro scoperta. I difensori della tradizione
sostengono che dopo lIperboreo gli uomini possiedono molteplici conoscenze
esoteriche, pertanto i testi ci insegnano che tutta la tradizione ha un inizio. Il libro
di Diogene Laerzio sui filosofi greci è pieno di formule del genere: «il primo che ha
detto che...». Pitagora, il primo in effetti che ha impiegato la parola «cosmo» per
designare lordine del mondo, sottolinea lanalogia tra le età delluomo e
le stagioni della natura, identifica stella del mattino e stella della sera (Venere),
eccetera (Diogene Laerzio, VIII). Si ritroverà questa formula in altri autori.
Come per esempio in Cicerone: «Il primo che ha detto che lanima umana era eterna fu
Ferecide di Siro, la cui epoca è sicuramente antica» (Tusculanae disputationes,
I, 38). Ferecide era uno «sciamano apollineo». La Cabala ha anchessa le sue
epoche, le sue tappe, le sue scoperte. Il famoso albero sefirotico non appare che nel XII
secolo. Ciò non toglie nulla alla legge giudaica, anzi aggiunge ad essa altri sensi,
altri mezzi dinvestigazione.
2.3 Le invenzioni essoteriche
Tra le invenzioni che riguardano soltanto lessoterismo e quelle che invece
concernono esclusivamente lesoterismo esiste un terreno di incontro, un luogo di
intesa in cui i due tipi di spirito possono unirsi. Taluni ambiti delle matematiche,
dellastronomia, della tecnologia, della medicina appartengono ad entrambe le classi,
essoteristi o esoteristi, teologi o teosofi, filosofi o iniziati. Un astrologo utilizza le
effemeridi tanto quanto un astronomo. Ma egli ha più interesse a rimarcarlo. Lo spirito
inventivo non conosce frontiere. Si tratta sempre di mostrarsi immaginativi, audaci,
curiosi, si tratta sempre di portare alla luce legami sino ad allora nascosti. In questo
campo in cui nascono le idee nuove regnano gli archetipi, comuni a tutti, i desideri,
identici in ciascun uomo. Come stupirsi, allora, che le scoperte scientifiche hanno
origine nelle idee esoteriche? Diamone qualche esempio.
Lermetismo in particolare, lesoterismo in generale difendono lidea che
luniverso possa spiegarsi con la legge delle simpatie e delle antipatie. Tale
concezione è stata sviluppata da Empedocle, da qualche stoico, tra cui Posidonio, cultore
di scienze divinatorie, da maghi e da alchimisti, Bolos de Mendes. Secondo questa teoria,
gli esseri si trovano tra loro non in rapporti meccanici, bensì in relazioni di parentela
e di affinità: cè unaffinità tra strega e gatto nero, parentela tra luna e
maternità. Ora Posidonio ha scoperto il fenomeno delle maree fondandosi sullidea
che si trattasse di fenomeni lontani in simpatia. Lacqua e la luna si attirano.
Newton come si sa era influenzato da idee ermetiche. Egli scoprì la legge
dellattrazione universale soprattutto perché credeva nella simpatia universale.
«Si stima che tra i manoscritti di Newton 1,4 milioni di parole siano dedicate alla
teologia e alla cronologia, 550.000 parole allalchimia, 150.000 parole alla Zecca, 1
milione ai problemi scientifici ed il resto, 500.000 parole, a varie materie» (L. Verlet,
La Malle de Newton, Paris, Gallimard, 1993, p. 28). Secondo esempio. Esiste un
rapporto tra il sistema esoterico dei 64 esagrammi dellYi King e le 64 combinazioni
del codice genetico? Il biologo Francois Jacob, premio Nobel, è tentato di pensarlo.
«Forse non è inutile rammentare la somiglianza del codice genetico con il vecchio
sistema simbolico del Libro delle trasformazioni [... ]. I quattro digrammi:
vecchio Yang, giovane Yin, giovane Yang vecchio
Yin, si combinano per tre per formare 64 esagrammi, e ciascun esagramma
rappresenta gli aspetti fondamentali della vita. [...] Leibniz fu molto sorpreso di
costatare che lordine naturale dellYi King definisse un sistema di numerazione
binario simile a quello che lui stesso stava inventando. Forse più sorpresi ancora furono
i genetisti del XX secolo nello scoprire un particolare analogia tra lordine
naturale dellYi king ed il codice genetico. Poiché se si paragona convenientemente
ciascuno dei quattro digrammi cinesi ad uno dei quattro pari dei radicali chimici che
compongono il DNA, ciascun esagramma equivale ad una delle triplette genetiche. La
struttura dellordine naturale descritta nellYi King corrisponde punto per
punto a quella del codice genetico. È forse lYi king che bisognerà
studiare per conoscere le relazioni tra eredità e linguaggio» (F. Jacob, Le
modèle linguistique en biologie, Critique, marzo 1974, pp. 20480, p.
194)
3. Quali sono i metodi
dinvenzione dell'esoterismo?
3.1. I metodi intuitivi
Come fa le sue scoperte lesoterismo? Si associa lesoterismo alle visioni,
alle illuminazioni, alle estasi. Ciò non è falso. Ci sono scoperte irrazionali, non
assurde, ma non giustificabili in termini logici, né derivanti da una deduzione o da una
constatazione. Lidea più diffusa resta quella di una rivelazione. Il sufi Ibn
Arabi diceva di scrivere le sue Revelations mecquoises sotto il dettato di Allah. La
Pistis Sophia, opera gnostica, pretende di avere i suoi insegnamenti da Gesù, che «una
volta risuscitato dai morti, passò undici anni a parlare ai suoi discepoli e ad
istruirli».
Senza andare molto lontano, gli esoteristi attribuiscono le loro affermazioni a visioni,
intuizioni, ispirazioni. Jacob Böhme è celebrato per le sue illuminazioni, di cui egli
beneficiò dal 1600. Donde, nel 1619, la nozione, seppure originale, dUrgrund,
ragione prima e causa ultima. «Io vedo e conosco lessere di tutti gli esseri, le
sostanze e le nonsostanze, egualmente la nascita della santa Trinità, lo stato
originale di questo mondo e di tutte le creature grazie alla saggezza divina» (Epistolae
theosophicae, Paris, éditions du Rocher, 1980, p. 194).
3.2. I metodi metafisici
Per acquisire conoscenze superiori, i metodi metafisici richiedono lintervento
di operazioni mentali razionali. La teoria del macrocomsomicrocosmo è uno schema
euristico particolarmente efficace. In tal senso è stata utilizzata. Per esempio, la
concezione platonica che compare nella Repubblica (IV, 434441, 580) deriva da
essa. Platone stabilisce unomologia tra la tripartizione dellanima e la
tripartizione funzionale della città, dunque la costituzione della giustizia; nelle Leggi
(XII, 964965) Platone utilizza questa volta alcune corrispondenze: la città è un
tronco, i guardiani i suoi occhi, i saggi la sua memoria. Altro metodo metafisico:
luso di archetipi, di modelli epistemologici. Keplero cercava (invano) di scoprire
le leggi della meccanica celeste paragonando le orbite dei cinque pianeti ai cinque
poliedri regolari (Mysterium cosmographicum, 1596).
Ecco un caso che mischia uno stato metafisico ed un archetipo. Il chimico A. Kekule von
Stradonitz cercava nel 1866 la struttura del benzene. Egli entrò innanzi a un fuoco, in
uno stato onirico, e vide un simbolo ben conosciuto, louroboros, il serpente insieme
bianco e nero che morde la sua coda. Dopo Zosimo di Panopoli (300 circa), limmagine
interviene nellalchimia per rappresentare la coincidenza dellinizio e della
fine, tanto quanto lidentità del tutto e della parte. Ora il benzene può essere
rappresentato da un esagono che alterna legami semplici a legami multipli. Questa volta il
modello ha portato ad una scoperta.
«Ero seduto al mio tavolo, ma il mio lavoro non progrediva per nulla. Tornai alla
mia poltrona verso il fuoco, e mi addormentai. Ed ecco che gli atomi si mettono a
saltellare davanti ai miei occhi. Il mio occhio mentale, reso più sensibile dalle
numerose visioni di questo genere, percepiva lunghe file di atomi che girano e si
attorcigliano come serpenti. E, tutto dun tratto, uno di questi serpenti
simpossessa della propria coda. Ed ecco che la strana immagine si mette a girare a
mo di vortice davanti a me come per schernirmi. Mi svegliai come se un fulmine fosse
caduto ai miei piedi» (A. Kekule von Stradonitz, citato in A. Koestler, The Act of
Creation, New York, MacMillan, 1964).
Un altro metodo dinvenzione: lidea di tipo. Cercando l«osso tipo»,
Goethe scoprì losso intermascellare (Dellesistenza di un osso
intermascellare, dalla mascella superiore delluomo a quella degli animali,
1986).
Limpiego dellanalogia inversa si è egualmente rivelata feconda.
Lanalogia inversa, fondamento ultimo dellesoterismo, sostiene che due ordini
contrari (come spirito e materia) si ripetono ma al contrario (per esempio, il diamante,
materia pura, è luce, benché la luce sia il contrario della materia). Luso
dellanalogia inversa non ha permesso a Pitagora di scoprire che i pianeti hanno «un
movimento contrario a quello delle stelle fisse, da Ovest ad Est» (Ezio, Opinioni,
II, 16)?
3.3. I metodi oggettivi
I metodi più stretti risultano essere i metodi oggettivi, fondati sulla misura,
sullimparzialità, sulla prova. Gli scienziati, al giorno doggi, non ammettono
che tali metodi, sotto due forme: esperienza o calcolo. Gli esoteristi non hanno
dimenticato questi procedimenti di ricerca. Erodoto cinsegna che lastrologia
egiziana si fondava sullosservazione, la ripetizione, la previsione, in breve sul
metodo sperimentale.
«Gli egiziani hanno scoperto questa cosa ancora: le divinità alle quali
appartengono ciascun mese e ciascun anno, la sorte riservata a ciascun uomo secondo il
giorno che lha visto nascere, con la morte che lattende ed il carattere che
egli avrà. Essi hanno riconosciuto i segni divini più di tutti gli altri popoli poiché
ogni volta che se ne manifesta uno, essi ne osservano e ne annotano le conseguenze: quando
assistono a qualche avvenimento dello stesso tipo, essi si attendono conseguenze simili»
(Erodoto, II, 82).
Il linguaggio della natura serve come regola e come conoscenza. Losservazione ha
ancora il suo ruolo. «Sappi che le nature delle stelle si riconoscono dai colori,
cosicché essendo tale il colore della stella, tale è la sua parentela con luno o
laltro dei pianeti» (De XV stellis, in A. Festugière, La Révélation
dHermès Trismégiste, I, p. 178). Ben inteso, uno scienziato non arriverebbe
mai alla stessa conclusione.
Il calcolo, strettamente matematico, o simbolico, ha permesso così numerose scoperte
esoteriche. Basti citare il nome di Pitagora o dellalchimista arabo Jâbir Ibn
Hayyân (725812). Una scienza tradizionale come la ciclologia si fonda sul calcolo.
Lastrologo André Barbault ha previsto nel 1955 la caduta del comunismo per il 1989
sulla base del ciclo SaturnoNettuno di 36 anni (Défense et illustration de
lastrologie, Grasset, 1955, p. 189; LAvenir du monde, Félin, 1993,
p. 143). Inoltre lo scienziato non ammetterebbe le conclusioni dellesoterista, anche
se ammettesse i suoi procedimenti.
3.4. Specificità dei metodi esoterici
Lesoterismo è euristico come la scienza, ma le differenze lo conducono nella
sfera delle somiglianze. Invece di cercare determinismi psicochimici,
lindovino cerca significati. Invece di interessarsi ai fatti naturali,
lesoterista si occupa dei fenomeni religiosi. Invece di stabilire relazioni di causa
ed effetto, lesoterista stabilisce una corrispondenza, cioè rapporti occulti di
parentela o di somiglianza tra oggetti di ordini differenti (come il leone, che proviene
dallambito zoologico, e il sole, che rientra nel campo astronomico).
Lesoterismo non vede il nuovo ma loriginale. Si scopre in chimica, si riscopre
in alchimia. Per esempio Fulcanelli né ripeteva, né inventava; egli riprendeva la
tradizione ermeticoalchemica. Si troverà un fenomeno paragonabile allarte o
alla filosofia, in cui si può scoprire una seconda volta. Si fa ritorno
allessenziale. In tal senso lesoterismo disprezza il progresso, perché
preferisce ciò che è fondamentale. Daltra parte lesoterismo non divulga, non
espone le sue scoperte, come lo scienziato o il filosofo o il teologo. Lesoterismo
nasconde le sue scoperte, le rende incomprensibili, le riserva ai suoi adepti. Perché?
Affinché riscopra se stesso. È lidea di via, diniziazione. Occorre farsi
creatore, è necessario fare come il Creatore. Se lesoterismo è una scoperta,
liniziazione sarà unavventura.
Di fronte al profeta della sciagura che dice: «Ecco per voi la notte invece della
visione, per voi le tenebre invece della divinazione» (Michea, III, 6), lesoterista
è un profeta della buona sorte: egli avrà altre visioni, e ancora farà scoperte.
Bibliografia
R. Abellio, La fin de lésotérisme, 1973.
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