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Studi

 

Massimo Marra

L’Ode Alchemica Di Crassellame

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Tra i testi italiani più largamente citati e tradotti figura senz’altro questa canzone, pubblicata con un commentario anonimo (reperibile nell’edizione italiana Lux Obnubilata, trad. di F. De Girolamo, a cura di Mino Gabriele, ed. Mediterranee) col titolo seguente: Lux Obnubilata suapte natura refulgens, vera de lapide Philosophico theorica, metro italico descripta et ab autore Innominato commenti gratia ampliata Venetiis 1666.
L’opera venne in un primo momento attribuita ad Otto Tachenius, alchimista tedesco autore di un Hippocrates Chymicus stampato a Venezia nello stesso anno della Lux, ma l’ottimo stile italiano della Lux, ha già da tempo fatta ritenere errata tale attribuzione. Quasi tutti gli studiosi sono d’accordo nell’attribuire canzone e commentario a due autori diversi, in relazione allo stile assai differente che caratterizzerebbe la prosa latina del commentario rispetto a quella poetica ed italiana della canzone.
Viceversa la canzone, abbandonata l’attribuzione a Otto Tachenius, è ormai unanimemente attribuita al Marchese Francesco Maria Santinelli, nobile pesarese e appassionato alchimista. Intimo della regina Cristina di Svezia, in Italia a più riprese a partire dal 1655, è in quell’anno accolta proprio a Pesaro nella magione dei Santinelli. È dunque all’ambito intellettuale in cui si muoveranno in quegli anni figure come il Borri, il Palombara, Athanasius Kircher, che il Santinelli fa riferimento.
L’attribuzione della Lux, merito della casa editrice Arché di Milano, si è chiarita sulla base di varie citazioni contenute nel Proteo Metallico di Fulvio Gherli (1721), in cui la canzone è in più passi chiaramente attribuita al Santinelli, come ci comunica M. Gabriele nell’introduzione alla citata edizione Italiana. Studi successivi hanno confermato l’attribuzione. Studi recenti di A. M. Partini, hanno gettato nuova luce sugli scritti alchemici del Santinelli, e sulla vasta produzione poetica a sfondo ermetico che caratterizzo l’autore, che pure ebbe fama di versatissimo astrologo e di acuto teologo e filosofo. Sulla base di questi studi, la Partini arriva ad ipotizzare, contrariamente ad altri studiosi, che anche il commento della Lux sia della mano del nobile pesarese.
Santinelli fu ingegno fecondo e multiforme, e insieme a figure come il Borri ed il Palombara, sarà parte importante della corte alchemica della regina Cristina, divisa, in quegli anni, tra il fervore della conversione al cattolicesimo e gli interessi alchemici ed ermetici. Del Santinelli alchimista rimangono ancora oggi, oltre ai componimenti poetici, anche alcuni discorsi accademici conservati a Pesaro. Che i contemporanei avessero notizia degli interessi di Santinelli è comprovato anche dalla citazione di un testo di una qualche notorietà, che tratta di un misterioso alchimista, tal Federico Gualdi, del quale non si sa praticamente nulla, contemporaneo di Santinelli e operante nella Venezia della seconda metà del ’600. Ne La Critica della morte overo apologia della Vita e le ricette dell’Arte che accrescono i Languori della Natura (Parma 1704) troviamo infatti un Racconto intorno ai successi del Signor Federico Gualdi che cita espressamente Santinelli come autore dell’Androgenes Hermeticus, opera il cui splendore dottrinario, per l’anonimo autore del Racconto, è tale da far supporre ad alcuno che la scienza infusa nelle pagine dell’opera fosse di provenienza di Gualdi. Eppure, citiamo direttamente dal Racconto, "non si deve però né anche togliere la gloria di essa al Signor Marchese, li cui Sonetti ammirabili in questo proposito danno splendore alle stampe e fanno ben supporre che anche l’Androgenes possa esser suo".
Santinelli, discendente di una famiglia nobile di Pesaro, nasce ivi nel 1627, ed è figura assai attiva nel campo delle accademie dell’Italia barocca. Fondatore dell’Accademia de’ Disinvolti, prima a Pesaro e poi a Venezia, e membro animatore di varie altre, partecipò alla vita politica del tempo, assurgendo, nel contempo, ad una chiara fama di intellettuale e scrittore. Tra le sue opere, oltre a varie raccolte poetiche, si ricorda il Carlo V, un poema in cui trasfonde molti riferimenti autobiografici nelle vicende del protagonista Argio.
Oltre che alla corte di Cristina, Santinelli si distinse anche in quella d’Austria, dove ebbe stima e protezione dalla imperatrice Eleonora e dall’imperatore Leopoldo. Ed è proprio a Leopoldo che è dedicato il citato Carlo V. Cristina di Svezia gli espresse la sua stima con diverse importanti onorificenze, mentre a tutt’oggi ignoti sono i motivi che lo spinsero a un forzato esilio intorno al 1659.
Un più accurato studio biografico è reperibile nell’edizione dei Sonetti Alchemici di Santinelli, curata da A. M. Partini per le edizioni Mediterranee. Per quanto riguarda la storia del testo, dopo l’edizione italiana del 1666, troviamo una edizione francese (La Lumière sortant par soi meme des Tenebres, ou veritable theorie de la Pierre des Philosophes Paris 1687, ristampata nel 1692) in seguito inclusa nella Bibliotheque des Philosophes Chimiques nel 1741. Una versione tedesca verrà data alle stampe nel 1772.
La sola ode, priva del commento ed in lingua originale venne inclusa nell’Etoile Flamboyante ou la societé des Francs-maçons, consideré sous tous les aspects del barone Tschudy, a lungo in Italia in contatto col De Sangro, opera che conoscerà varie ristampe e duratura diffusione. In Italia abbiamo varie edizioni moderne: la prima, di fine Ottocento, nella rivista Lux, ed in seguito nel Commentarium (Dicembre 1911) diretto da Giuliano Kremmerz, a cura di Pietro Bornia. In seguito, con diversa attenzione filologica, l’ode sarà pubblicata nel 1925 con commento di A. Reghini in Ignis.

Per una elementare bibliografia in italiano:
AA.VV., Cristina di Svezia, scienza ed alchimia nella Roma Barocca, 1990 Dedalo.
AA.VV., Ignis, rivista di studi iniziatici rist. dell’ediz. originale, 1980 Atanòr.
AA.VV., La Città dei Segreti, magia, astrologia e cultura esoterica a Roma (XV-XVIII) a cura di Fabio Troncarelli, 1985 Franco Angeli.
Crassellame, Lux Obnubilata con prefaz. di Mino Gabriele, a cura di S. Andreani, Mediterranee 1980.
F. M. Santinelli, Sonetti Alchemici a cura di A.M. Partini, 1985 Mediterranee.
H. T. Tschudy, Il catechismo ermetico-massonico della Stella Fiammeggiante, 1984 Atanòr.
"Alchemica e Spagirica" n.° 1 Primavera 1987 (reprint del Racconto intorno ai successi del Signor Federico Gualdi….del 1704), sull’ambiente intellettuale intorno a Cristina di Svezia, per un primo approccio introduttivo.

 


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