Croce a Tau La Croce a Tau o Croce di S.
Antonio (Così detta perché la tradizione vuole che sia stata la croce che vide il
martirio di quel santo), è una croce dalla forma di una T greca. Tra gli antichi era
segno di vita eterna. Della stessa forma era il Nilometro, o misura del Nilo, uno
strumento che accertava laltezza raggiunta dalle inondazioni, altezza dalla quale
dipendeva la prosperità del paese e la vita degli abitanti.
Questa forma era quindi usata fra gli Egizi come un amuleto capace di evitare il
male. Divenne allora simbolo favorito degli Egizi, e sotto forma di "Croce
Ansata" era visibile in tutti i templi, molto spesso tra le mani delle loro divinità
o appesa ai loro colli. Jablonski (Panth. Aegypt. i. 282) dice trattarsi della
rappresentazione egiziana del Fallo, considerato da alcuni come simbolo della divinità, e
da altri come quello di vita eterna.
Kircher crede che la Crux ansata possa essere stata un monogramma indicante
Mercurio o Ptah, traghettatore delle anime dei morti; mentre secondo il Dott. Clarke (Viaggi,
vol. v. p. 311) si tratterebbe di un monogramma indicante Thoth, "il nome simbolico o
mistico, tra gli antichi Egizi, della saggezza nascosta". Nelle iniziazioni
dellHindustan la croce a tau, col nome di "tiluk", si apponeva sul corpo
del candidato come segno che questi veniva messo a disposizione dei sacri misteri.
Lo stesso segno lo ritroviamo tra gli antichi Ebrei perché nella visione di
Ezechiele, vi si allude così: "Vai attraverso la città, e apponi un marchio,
(nelloriginale è tau) sulla fronte di tutti gli uomini che sospirano e che
piangono a causa degli abomini che colà vengono perpetrati". (Ezechiele, ix. 4). La
Bibbia dei Settanta parla del to shmeiou, il marchio, che Lowth suggerisce dovrebbe leggersi tau shmeiou, il marchio tau).
Questo marchio distingueva i portatori come persone che avrebbero dovuto esser salvate a
causa del loro dolore per i peccati, a differenza di coloro, che come idolatri avrebbero
dovuto esser uccisi. La forma di tale segno era quella della lettera israelitica tau
che nellantico alfabeto fenicio, e sulle monete dei Maccabei, ha la forma di una
croce. Fra i Druidi si era soliti consacrare un albero intagliandovi un segno a forma di
tau sulla corteccia.
Nei tempi antichi il segno veniva messo su tutti coloro che erano stati assolti dai
loro giudici e dai comandanti militari tra coloro che tra i soldati uscivano incolumi
dalla battaglia, venendo quindi considerato come emblema di vita (Oliver, Landmarks,
ii. P. 621).
Infine si osserva che il tau rappresenta lultima lettera dellalfabeto
ebraico, come Aleph è la prima, e che il Tau assume negli antichi alfabeti fenicio e
samaritano la forma di una croce, osservandone un altro collegamento
nellespressione: "Io sono lalfa e lomega, il principio e la
fine", che in lingua ebraica risulterebbe "Io sono lAleph e il Tau".
(Fù il mio stimato amico George R. Gliddon, il famoso archeologo egiziano, che per primo
richiamò la mia attenzione su questa coincidenza, che egli spinse ancora oltre, sebbene
su argomenti irrilevanti ai fini della presente occasione).
Non siamo quindi sorpresi dal fatto che la Croce a Tau sia stata adottata come uno
dei simboli della massoneria, e che la forma della Tripla Tau costituisca il più sacro
segno dellArco Reale, a emblema del fatto che i possessori di quel grado vengono
consacrati e separati, o posti da parte come recipienti di una saggezza sublime ma
nascosta. Vedasi la voce Tripla Tau. |