Nella nostra vita ci accompagnano, a
                livello implicito, quasi di postulato, due
                sensazioni. La prima di esse ci fa percepire la
                vita come un cammino da percorrere. La seconda ci
                presenta la vita stessa come una continua
                evoluzione, talvolta vissuta attivamente ma anche
                subita passivamente.. 
                Siamo di nuovo in presenza di
                proposte implicite, che essendo comuni a tutti,
                ci persuadono dell'esistenza di una realtà
                oggettiva non definibile, nella quale viviamo
                pervasi da un senso di speranza, anch'esso
                indefinibile. 
                Le sensazioni che proviamo,
                dovrebbero spingerci a considerare con attenzione
                la rete di correlazioni che si accompagnano ai
                significati impliciti che possiamo percepire,
                qualora si ascoltino i "messaggi"
                interiori. 
                Perchè mai i concetti di
                evoluzione, di speranza, di significato, di cammino, di ispirazione, di attrazione verso
                l'inconoscibile hanno tante cose in comune ? Ma
                forse, invece di concetti, sarebbe meglio parlare
                di modi di essere. 
                Un'altra domanda ci si dovrebbe
                porre : se si riconosce la presenza
                macroscopicamente oggettiva di tali correlazioni,
                appare tanto peregrina l'intuizione di una reale
                possibilità di evoluzione interiore, che
                consenta una migliore coscienza delle
                sensazioni sfuggenti ? 
                
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